Trento, 1 ottobre 2010

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Lukasz Zygadlo, terza stagione a Trento
(foto Trabalza)

La fine del mese di settembre e l’avvento di quello di ottobre avvicinano sempre di più l’inizio ufficiale della stagione per la Trentino Volley. Fra poco più di tre settimane scatterà infatti già l’ora della prima partita di campionato. Pur non potendo contare su tutti gli effettivi, la squadra di Stoytchev si sta allenando duramente anche in questi giorni per arrivare pronta per l’esordio con Castellana; nella giornata di oggi il gruppo gialloblu ha svolto tre sedute, mentre domani concluderà il lavoro della sesta settimana di preparazione con una sessione tecnica di circa due ore, dalle 11 alle 13.
Le prime due amichevoli della stagione hanno fornito risultati contrastanti (2-3 con lo Zenit Kazan, 3-0 con l’Innsbruck) che hanno però messo in luce già qualche aspetto confortante: l’incisività al servizio di Juantorena, la classe di Riad e la lucidità di Lukasz Zygadlo. L’alzatore ha ben diretto in regia la squadra in sei degli otto set disputati sin qui nei test match.
Sto ancora sfruttando il fatto di aver giocato molto durante la parte finale della scorsa stagione, cosa che mi ha permesso di affinare perfettamente le intese con giocatori come Riad o Juantorena – spiega il palleggiatore di Sulechow - . Ogni anno parto sempre da un livello più alto di affinità con la squadra e con l’ambiente; è per questo che ho deciso di restare. Non ho mai chiesto di giocare titolare: mi basta sapere di partire alla pari degli altri e di poter tornare utile alla causa in qualsiasi momento. La stagione che ci attende sarà lunga ed impegnativa, ci sarà spazio per tutti, soprattutto se ci si allenerà sempre seriamente e col massimo impegno. Da questo punto di vista il gruppo aiuta davvero ognuno di noi a dare il meglio di sé; gli allenamenti sono sempre stimolanti e di alto livello e rispetto alla passata stagione non è cambiato nulla. In spogliatoio c’è un bellissimo clima, molto positivo. Ora attendiamo solo l’arrivo dei giocatori impegnati nel Mondiale per riprendere il discorso interrotto a maggio”.
Siamo in un momento particolare dell’anno – continua Lukasz - , si lavora tanto in palestra ma senza poterne vedere effettivamente i frutti perché le partite vere, quelle che hanno un peso specifico rilevante nell’arco della stagione, sono ancora lontane. Contro lo Zenit Kazan ed Innsbruck abbiamo svolto due buoni test ma è sbagliato pensare che il risultato non conti. Anche se queste amichevoli valgono poco è sempre meglio vincere ed abituarsi a farlo sin da ora può avere benefici anche in vista dell’esordio. Radostin Stoytchev ha dato ad ognuno di noi obiettivi individuali ben precisi in queste prime partite: quello mio e di Raphael è di cercare di velocizzare il gioco anche con ricezione lontana da rete in modo da far attaccare i nostri compagni con muro sempre scomposto. Ci stiamo provando: ogni tanto ci riesce meglio, altre volte no; c’è ancora tanto da lavorare ma la determinazione non ci manca”.
L’obiettivo principale della stagione? Non ci poniamo limiti ma c’è qualcosa che per me conta di più: due anni fa quando sono arrivato a Trento i tifosi ad ogni partita cantavano sempre la stessa canzone: . E’ un coro che mi ha conquistato e mi è entrato subito in testa perché dimostrava in tutto e per tutto l’orgoglio dei nostri supporters per la vittoria dello scudetto nella stagione precedente. Sfortunatamente tale traguardo c’è sfuggito di mano sempre all’ultima partita fra 2009 e 2010 e quindi quel coro è andato in soffitta. Mi piacerebbe tantissimo sentirlo nuovamente intonare dai nostri fans, perché credo che il titolo italiano abbia un fascino diverso da tutto il resto. E’ il più difficile da vincere fra le cinque competizioni in cui ci cimenteremo e poi, a livello personale, è anche l’unico trofeo che non ho conquistato qui in tre anni, quindi ci tengo il doppio a colmare questa mia personalissima lacuna”.


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